Quando deleghi, ti fai le giuste domande?

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Quando deleghi, ti fai le giuste domande?

Se sei a capo di un team ti confronti praticamente ogni giorno con il processo di delega in tutte le sue forme.

A volte tutto fila liscio, a volte meno e quest’ultimo caso è quello più frequente.

Facciamo un esempio che ho visto in azione innumerevoli volte: devi presentare un progetto nuovo entro una data X e una parte del lavoro devi delegarla ai tuoi collaboratori.

Se vuoi che tutto fili al meglio possibile e non vuoi ritrovarti a gestire ritardi e imprecisioni, se non a dover rifare il tutto lavoro tu, ti è molto utile partire con 3 domande molto importanti.

  1. C’è qualcosa che sto dando per scontato?

Molte incomprensioni nascono da alcune convinzioni da parte di chi delega che sono talmente forti e irremovibili da essere  praticamente degli assiomi. Ecco qualche esempio: “quello che deve fare è facilissimo, non c’è neanche da perderci tanto tempo a spiegare”, “se non ha capito me lo dirà!”, “mi pare ovvio che mi debba avvisare se è in ritardo con la consegna”.

Tutte queste convinzioni si basano sul fatto che la persona che hai davanti funzioni esattamente come te, faccia gli stessi tuoi ragionamenti e abbia la tua stessa preparazione ed esperienza ma la maggior parte delle volte non è così.

Se stai dando qualcosa per scontato affrontalo subito col tuo collaboratore così partite già un po’ più allineati.

2. Ho chiarito cosa c’è di buono per la persona a cui sto delegando?

Siamo essere umani, pensiamo in primis al nostro tornaconto, non considerarlo sarebbe un errore soprattutto se dobbiamo persuadere qualcuno a fare qualcosa di nuovo e vogliamo aggirare le sue naturali resistenze.

Capisci dunque su cosa fare leva: sul fatto che imparerà una cosa nuova e utile per la sua crescita? Sul suo senso di appartenenza? Sul suo sentirsi valorizzato?

Questo ovviamente  comporta che tu abbia imparato a conoscere bene le tue persone.

Se riesci a trovare questa chiave il collaboratore si sentirà valorizzato e sapendo che c’è qualcosa di buono anche per lui vorrà dare anche di più per la progettualità comune che sentirà come sua e non come qualcosa di estraneo.

3. Ho chiarito il senso di quello che sto delegando?

Molti collaboratori non hanno chiaro il senso di quello che devono fare oppure non riescono a vederlo in un contesto più ampio dove tutto acquisterebbe più chiarezza.

Sono convinta che è meglio la percezione di fare qualcosa che abbia un senso che non si condivide ma con un senso che è chiaro piuttosto che fare qualcosa con la percezione che non abbia nessun senso.

Se ti poni sistematicamente queste 3 domande, riuscirai a garantirti una processo di delega con risultati migliori sia nel breve che sul lungo periodo e questo indipendente da tutti gli aspetti tecnici, legati al contesto e alle persone, aspetti che andranno comunque sempre gestiti.

Se vuoi imparare a delegare e a farlo correttamente scrivimi subito ad [email protected]

Impara a delegare!