Più tempo, più qualità del lavoro?
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Date:
6 Aprile 2024
Più tempo, più qualità del lavoro?
È ancora forte l’idea che il tempo passato all’interno dell’organizzazione sia direttamente proporzionale al valore, alla passione e alla motivazione delle persone.
Questo è presente ancora moltissimo nel mondo del food retail.
Rassicura imprenditrici e imprenditori sull’attaccamento all’azienda delle loro persone e per il fatto di averle sempre lì a coprire e presidiare il negozio.
Rassicura anche collaboratrici e collaboratori che pensano che dare tanto tempo al lavoro sia un modo per tenerselo e poi ci si è comunque abituati così…
Tutto questo tempo però contribuisce davvero alla qualità del lavoro?
Rende eccellente il servizio ai clienti?
In realtà con turni di lavoro molto lunghi succedono tre cose:
- ci si abitua a lavorare con un ritmo moscio, dilatato, disordinato, in cui si tende a rimandare compiti perché “tanto il tempo c’è”.
In questo stato, se per qualche motivo bisogna accelerare perché magari ci sono più clienti contemporaneamente da servire, si fa fatica a cambiare ritmo, la confusione e il nervosismo prendono il sopravvento.
Tra l’altro lavorare sempre per tante ore di seguito alla lunga stanca di più che lavorarne meno ma ad un ritmo più elevato. - È quel tipo di stanchezza che a poco a poco spegne le persone che tra l’altro, per ovvi motivi, hanno poco tempo fuori dall’azienda per ricaricarsi.
Se il tempo a disposizione è tanto non mi serve essere organizzato né avrò motivazione a farlo. - Non sarò neanche motivato a delegare o, in generale, a cercare la collaborazione dei colleghi che potrebbero portare avanti il lavoro al posto mio.
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