“Nessuno conosce l’azienda meglio di me che l’ho fondata!”

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“Nessuno conosce l’azienda meglio di me che l’ho fondata!”

È vero.

 

Quello che non vero è pensare che una profonda conoscenza dell’azienda garantisca che si mettano in atto le azioni migliori per far sì che sopravviva sul mercato. 

È un’illusione.

E questo in fondo le imprenditrici e gli imprenditori lo sanno bene.

Ad un certo punto della crescita sanno che è necessario inserire delle professionalità dall’esterno che abbiano un più alto livello di competenze e conoscenze rispetto a quello presente in azienda. 

Questo inserimento però è un percorso piuttosto insidioso.

Da un punto di vista emotivo, ci si sente spaccati a metà tra 

– desiderio esplicito che la professionalità inserita faccia bene

– dubbio se non desiderio inconsapevole che invece fallisca dimostrando che di essere ancora indispensabili per la propria azienda. 

Tanta roba eh!

E poi ci sono gli errori nella gestione della delega che portano il più delle volte alla rottura della relazione, il manager va via o viene mandato via.

3 aspetti su cui prestare attenzione.

Non viene chiarito bene il mandato all’inizio, non ci si sofferma nel chiarire ruolo, gli obiettivi e le modalità con cui verrà valutata la performance del manager. 

Non viene ritenuto importante o, più frequentemente, non si hanno gli strumenti adeguati per farlo, tra l’altro tutto ciò implica una visione molto lucida di dove si voglia andare. 

Chi delega non assume una posizione funzionale.

Occupa, in quanto più comode, due posizioni estreme, opposte ma entrambe fallimentari. 

Troppo fuori

si fa completamente da parte, non interviene per confrontarsi o eventualmente correggere il tiro salvo poi intervenire a gamba tesa quando inevitabilmente succede viene evidenziato un problema. 

Troppo dentro

interviene in continuazione non consentendo al manager agire, di trovare un suo modus operandi quindi causandogli blocchi continui e tanta frustrazione.

Queste due posizioni portano alla rottura della collaborazione.

3

Leggere questa rottura a “senso unico”, additando il manager come unico responsabile che “non capiva abbastanza, non si allineava, non s’integrava col team”,  senza essere consapevoli degli errori nelle delega. 

Così si rischia di continuare a ritrovarsi ciclicamente nella stessa situazione con grande dispendio di soldi, energie e causando disorientamento all’interno del team.

Ci avevi mai pensato? Se vuoi diventare più abile nella gestione del tuo processo di delega scrivimi subito ad [email protected].

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