Quindi lamentele su irresponsabilità, mancanza di competenze e si arriva magari alla conclusione che sia la scelta del manager ad essere sbagliata. A volte sì, altre volte, direi spesso, si crea un circolo vizioso alimentato dall’imprenditore che interviene perché ritiene che il manager non ne sia capace e dal manager che proprio per questo si deresponsabilizza perché “a che serve? Tanto alla fine decide lei/lui, è il capo!”.

Attenzione! Prima che uno dei due si senta punto sul vivo perché ritenuto colpevole dico subito che non c’è un colpevole ma entrambi, relazionandosi in questo modo, contribuiscono di fatto ad una situazione che non li soddisfa. L’imprenditore, impegnato in continuazione a risolvere situazioni che dovrebbe gestire il manager, viene distratto da quello che è il suo ruolo, dal fare strategia per sviluppare la sua azienda ad esempio. Il manager, costantemente scavalcato, si sente costantemente inefficace e lo diventa sempre di più poiché di fatto non si allena ad affrontare situazioni che competono al suo ruolo.

Chi vive le aziende familiari, che sia in un ruolo che in un altro, sa benissimo di cosa sto parlando.

Come iniziare ad uscire da questo stallo che rischia di frenare la crescita di tutta l’azienda?

Lavorando su entrambi i fronti: accompagnando il manager nel migliorare le competenze sul risolvere le situazioni e sul prendere le decisioni ma soprattutto sulle capacità relazionali e di leadership. Questo per far sì che gradualmente incominci ad affrontare le situazioni che si presentano in azienda, anche quelle più delicate, senza aspettare che dall’alto arrivi un intervento.

Lavorando a fianco dell’imprenditore per far sì che gradualmente possa affidare il controllo al manager con la sicurezza che tutto verrà gestito nel migliore dei modi come se fosse lui stesso ad intervenire.

Se sei un manager o un imprenditore e vuoi cominciare a lavorarci scrivimi subito ad [email protected].