Dai supporto al team o crei incapacità?

Mi voglio concentrare su uno in particolare, su cui abbiamo lavorato da subito.

Una disfunzionalità del suo processo di delega che la portava ad esercitare una protezione eccessiva e soffocante nei confronti di alcune persone del suo team, soprattutto quelle nuove che doveva formare.  

La sua smania di protezione e di aiuto a tutti i costi faceva sì che intervenisse in continuazione nel supportare, dopo aver delegato, senza lasciare alcuno spazio alle persone che non si rendevano conto realmente di essere capaci o meno e non venivano nemmeno messa nelle condizioni di chiedere. 

In un primo momento si sentivano al sicuro ma poi cominciavano a capire di essere in una trappola in cui sentivano ogni giorno sempre maggiore incapacità perché non imparavano mai ad acquisire autonomia. 

Così creava persone sempre più dipendenti che proprio per questo ad certo punto, non sentendosi libere, le si rivoltavano contro scatenando in lei scenate di rabbia. 

Mi diceva “ma come? Io sono sempre qui, li aiuto, li supporto sempre e loro mi si rivoltano contro?”

Come mai succedeva questo? 

Questa sua modalità di “pronto soccorso” ricordava costantemente loro che non erano capaci e che non godevano della sua fiducia.  

E a ben vedere la modalità di Renata rispondeva alla sua impazienza e alla volontà che tutto fosse fatto come diceva lei. 

Qualcosa andava cambiato. 

Per esempio cambiare la sua concezione di aiuto. 

Il migliore aiuto che poteva offrire era guardare a distanza e permettere alle sue persone di sperimentare da sole, di sentirsi capaci, sapendo che se (e solo se!) avessero avuto bisogno, lei ci sarebbe stata. 

Se vuoi lavorare sul miglioramento del tuo processo di delega e su una migliore gestione di tutte le persone del tuo team scrivimi subito ad [email protected].